Silenzio digitale

Indicateci la Via

Sono giorni che ricorderemo a lungo.

Ma per cosa ce li ricorderemo? Per le dichiarazioni ufficiali, per le opinioni degli esperti, per gli influencer, per i virologi? Per il fiume di parole da talk show, per l’onnipresenza del virus sui social, nelle trasmissioni, per hashtag ossessivi, per i meme, per i numeri? Per cosa, veramente, tutto questo resterà nella nostra memoria?

Paolo Benvegnù canta “il silenzio è la verità”, Zerocalcare suggerisce la strada del silenzio. Eppure tutti parlano, tutti scrivono, tutti dicono. Come se il digitale non potesse essere luogo silente, di contemplazione, attesa, pazienza. Come se nel digitale, non si cercasse anche calma e silenzio.

Sono giorni di silenzio, certamente. Di verità, forse: tutto sembra addensarsi e sbiadirsi come in un sogno, il tempo si sfoca in un prima, durante e dopo indistinto. Lo spazio è uno soltanto, totale e totalizzante; il tempo anche è uno solo.

Per qualcuno non è una novità, anzi: questi giorni folli non cambiano nulla. Sono gli hikikomori, i “ritirati sociali”, quelli della “fobia scolastica”, gli “isolati social”, i “chiusi in cameretta”. Sono – erano, fino a ieri – l’ultima frontiera del disagio da asserragliare, da assediare, da scovare e accalappiare. Fiumi di riunioni per trovare vie d’uscita dalla camera da letto, per “portare fuori”, per allestire spazi accoglienti in quella società da loro rifiutata con la disobbedienza più antica del mondo, la disobbedienza del niente.

E oggi, con le mani giunte e le parole svuotate, con ansia e stanchezza che si confondono, oggi che non sappiamo che pesci pigliare, tutti protagonisti invisibili di una piega della storia che sarà inchiostro sui libri, oggi che siamo costretti ad ascoltare appelli, inviti, preghiere a #stareacasa che #andratuttobene, oggi, qui, a pregare che tutto questo venga ricordato come il gesto collettivo di solidarietà più potente e significante della nostra democrazia e non come l’oblio definitivo e chirurgico dell’Altro, oggi, noi vi supplichiamo: santi hikikomori, indicateci la Via.