Gioco

“Tutto col gioco, niente per gioco!” è una delle massime che mi ha sempre accompagnata nel mio percorso da capo scout, e negli ultimi anni è diventata parte integrante anche del mio lavoro. Il gioco come strumento di apprendimento e di crescita. Nel gioco si raggiungono obiettivi, si imparano i propri limiti, ci si relaziona con gli altri, ci si impegna, si sviluppano nuove abilità, c’è la sfida, l’adrenalina e non dimentichiamo l’importanza delle regole…potrei stare tutto il giorno a scrivere perché il gioco è uno strumento educativo, e molti l’hanno già fatto molto meglio di me.

L’altro giorno con un gruppo di ragazzi stavamo affrontando il tema dei “video-giochi”. Mentre gli ascoltavo pensavo che è proprio un mondo. Ci sono giochi di strategia, di esplorazione, di combattimento, di abilità e persino quelli in cui le tue scelte costruiscono la storia. Su Twitch recentemente ho visto una piattaforma di GTA in cui i giocatori costruiscono il proprio personaggio, la loro storia e la loro missione, per poi immergersi nella città, dove interagiscono con gli altri giocatori dando voce al proprio avatar. Un vero gioco di ruolo.

Sollecitata anche dal post di Riccardo della settimana scorsa, mi sono chiesta se considero i videogiochi dentro la mia categoria “giochi educativi”. Qualche anno fa probabilmente avrei risposto di no. Dov’è l’area aperta, il movimento, la fatica, l’immaginazione, la relazione in una realtà così immersiva? Oggi accompagnando alcuni ragazzi che puntualmente mi raccontano gli aggiornamenti sulle nuove skin, i tornei, i personaggi che escono, penso di essere arrivata alla conclusione che per me i videogiochi sono diventati uno strumento per entrare in relazione con i ragazzi, per accedere alla loro narrazione, alle loro storie e vissuti. Credo che anche i videogiochi possono aiutare ad interagire, a sviluppare nuove abilità, perfino a supportare l’autonomia dei ragazzi nell’imparare a rispettare le regole e i tempi, ma anche nel sapersi autoregolare. Vi consiglio questo articolo che ho trovato interessante su gaming e educazione https://percorsiconibambini.it/stemlab/2020/04/08/gaming-educazione-gioco-ragazzi/.

Devo essere sincera, non ho uno sguardo neutro, ma cerco di avere uno sguardo aperto e curioso per poter vedere luci e ombre, perché poter cogliere le opportunità occorre prima essere consapevoli dei rischi, che non vanno sottovalutati, ma letti nel loro insieme. Proprio in questi mesi i videogiochi hanno rappresentato un passatempo e una via di fuga per molti ragazzi, permettendo di interagire, restare connessi e condividere esperienze. In questo periodo in cui la tecnologia è stata la nostra ancora per riuscire a mantenere i contatti, che ha messo in discussione le regole, che ci ha fatto cogliere opportunità e scontrarci con i suoi limiti, ha reso evidente che tecnologia e educazione sono temi sempre più intrecciati. Penso ai ragazzi che non siamo riusciti a raggiungere per il “digital divide” (per un approfondimento sul digital divide:

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/il-digital-divide-culturale-e-una-nuova-discriminazione-sociale/), che include tutti quelli che non hanno accesso alle tecnologie a causa della disparità nell’acquisizione di risorse, problemi infrastrutturali o per non possedere le capacità necessarie a partecipare e usare gli strumenti. Forse questo periodo ha messo a luce la necessità di esserci tutti in questa “realtà virtuale”, altrimenti c’è una disuguaglianza sociale e culturale di accesso all’informazione, alle relazioni che viola diritti fondamentali dell’uomo, proprio per questo la tecnologia rappresenta un ambito e una sfida educativa sempre più importante.

 

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