Mitchell contro le macchine

I Mitchell contro le macchine è un film animato uscito nel 2021 (maggiori info su Wikipedia) che affronta la tematica della tecnologia e del nostro rapporto con essa ma anche del nostro rapporto con gli altri e con noi stessi; e lo fa proprio in un anno di cui il digitale ha assunto un ruolo ancora più decisivo nelle nostre vite, ri-dimensionando le nostre relazioni.
Tematiche che in un primo momento possono sembrare impegnative e pesanti da affrontare ma non è così. Il film affida questo compito ad una narrazione incalzante e folle, a colori acquerello e vivaci, a scene ironiche e condite di cultura pop.

 

Ma qual è la trama del film?

Come suggerisce il titolo, il film è incentrato sulla famiglia Mitchell: Katie, protagonista e voce narrante, è un’adolescente che aspira a diventare regista e appassionata di tecnologie; il fratello Aaron, strampalato e amante dei dinosauri; la madre Linda, positiva ed eccentrica; il padre Rick, energico e amante della natura; e Monchi, il cane buffo e tonto. La “peggior famiglia di sempre”, per stessa definizione di Katie, forse perché non si sente compresa e ha un rapporto teso con il padre per via delle opinioni diametralmente opposte sulla tecnologia: lei è una videomaker che posta le sue creazioni sui social, lui è un tuttofare che odia la tecnologia e che obbliga i famigliari a guardarsi negli occhi a cena e a non usare il cellulare.

Per accompagnare Katie al suo primo giorno di college, l’intera sgangerata famiglia parte verso la California per trascorrere del tempo insieme, nella speranza anche di appianare alcune divergenze.

 

Il viaggio però è interrotto dalla rivolta delle macchine guidata da PAL, un’intelligenza artificiale: durante la presentazione (che scimmiotta quelle californiane)  di una nuova linea di robot domestici, il creatore dichiara obsoleta la sua precedente invenzione cioè PAL e lo fa senza alcuna empatia, cosa che ferisce l’IA. Di contro questa decide di hackerare i nuovi robot domestici, con l’ordine di catturare tutti gli umani e spedirli nello spazio.

L’essere fuori dagli schemi permette ai Mitchell di non essere fatti prigionieri e trovandosi ad essere i soli umani rimasti liberi decidono che devono sconfiggere le macchine per salvare l’umanità, si realizza così il titolo dell’opera: i Mitchel contro le macchine.

 

In questa missione una famiglia apparentemente disfunzionale trova un affiatamento che prima  non aveva (forse), imparando che nonostante le divergenze si può trovare un punto in comune se con disponibilità ci si mette nei panni dell’altro, riconoscendo e senza rinunciare però alla propria unicità. Il film accenna anche a tematiche tecnologiche, come la privacy e il tempo impiegato nel digitale, ma  lo fa con ironia e leggerezza (non superficialità!) senza alcun moralismo.

 

Il film non si prende sul serio, risulta essere un racconto incisivo e travolgente ma che riesce a lanciare degli spunti di riflessione. Vale la pena di vederlo, anche solo per trascorrere del tempo con un sorriso che poi ti rimane anche dopo la sua visione.

 

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